Dopo l’esperienza del DecaUltraTriathlon Andrei Rosu ci racconta come l’ha vissuta.

Chi è Andrei Rosu?

Andrei Rosu è una persona normale, che fa cose insolite. Oppure, potremmo dire che cerca di fare cose ordinarie in modo straordinario: marito e padre di due figli, coach, speaker motivazionale, sportivo amatoriale di endurance, donatore di sangue, blogger e molto altro.

Come mai, finora, hai scelto competizioni così difficili?

Nel 2008, abbiamo avuto il nostro primo figlio, Alex, e ho notato che tende a imitarci molto. Allora, trascorrevo molto tempo in auto, in ufficio o a casa sul divano davanti alla TV, mangiavo in modo irregolare e pesavo 14 chilogrammi di più.

Il futuro non prometteva bene e, inoltre, ero molto lontano dall’essere un modello per i miei bambini. Così, ho deciso di cambiare e uno dei cambiamenti più importanti è stato quello di includere lo sport, e la corsa in particolare, nella mia vita. Dato che sono di carattere pigro, ho deciso di scegliere come prima maratona la Polo Nord Marathon (aprile 2010), in modo che l’allenamento fosse anche una questione di sopravvivenza.

Poi, ho voluto approfittare di questo nuovo inizio e così ho deciso di correre per tutti i continenti.

In Antartide, gli organizzatori ci hanno proposto – il giorno dopo la maratona – di partecipare anche alla gara dei 100 chilometri. Ho detto “Perché no?”. Avevo scoperto pochi giorni prima che sarei diventato padre per la seconda volta e questo mi ha dato l’idea di correre per ogni continente, sia le maratone, sia le ultramaratone. Un anno dopo sono diventato la prima persona al mondo che è riuscita in questa impresa, un dato confermato anche nel Guinness Book.

Ho sempre fatto cose che non sapevo fare per imparare a farle
Pablo Picasso

Che cosa ti ha fatto decidere di iscriverti a una delle competizioni più dure di Ultra Triathlon?

Ho sentito persone intorno a me, che dicevano: “Io non posso fare quello che fai tu, io non posso correre, etc…” Allora, ho fatto una scommessa con due di queste persone.

Non sapevo nuotare e non andavo in bicicletta da oltre 9 anni, quindi, mi sono iscritto a un concorso Double Ironman (7,6 chilometri di nuoto, 360 in bicicletta e 84 di corsa), che doveva svolgersi 18 mesi più tardi. Ho detto loro che se potevo finirlo io, chiunque avrebbe potuto farlo. Ora i miei due amici corrono le maratone :).

Più tardi, ho esplorato i miei limiti, partecipando anche ad altri ultratriathlon: triplo, quintuplo e recentemente deca e, oltre a queste, ho partecipato alla più dura e la più difficile al mondo, l’Ultratriathlon – Arch2Arc, che include anche l’attraversamento a nuoto del Canale della Manica.

Sono diventato, nel 2015, il 21° uomo al mondo che è riuscito a finire questa gara, la cui prima edizione risale al 2001.

Andrei, come ti prepari per queste competizioni? Quali sono le tue strategie?

Sono uno sportivo amatoriale e sfrutto al massimo le 1 o 2 ore al giorno che ho a mia disposizione entro le 7 del mattino, quando il resto della mia famiglia si sveglia.
Mentre nel week-end, la mia strategia è quella di simulare le parti difficili delle gare, soprattutto in termini di sforzo, di privazione del sonno e di oscurità.
Così, di solito, il venerdì sera viene utilizzato per l’allenamento, che dura fino al giorno successivo a pranzo.

Nella tua ultima sfida/”provocazione” di DecaUltraTriathlon svolto a Bucks in Svizzera, (10 Ironman in 10 giorni) hai utilizzato il dispositivo NanoVi: quali benefici hai ottenuto?

Avendo a disposizione un paio d’ore al giorno per allenarmi per un Ironman, è ovvio che non ho avuto a disposizione 10 volte più ore per preparare un Deca, quindi dovevo trovare una soluzione per un rapido recupero dopo gli allenamenti intensi o lunghi.
Alcuni mesi prima del DecaUltraTriathlon, ho iniziato a utilizzare NanoVi, e da subito ho avuto risultati: recupero veloce e rapido, massima immunità e tanta energia!
Ho preso il Dispositivo NanoVi con me per il DecaUltraThriatlon in Svizzera, perché lì avevo bisogno un recupero ultraveloce.
Dieci Ironman in dieci giorni significavano che, alla fine di ogni Ironman, dovevo fare del mio meglio per il giorno dopo e l’inizio del successivo, per essere in forma al 100%.

La prova migliore che NanoVi funziona è che negli ultimi 3 giorni (vale a dire dopo una settimana di Ironman) ho avuto i migliori risultati nella distanza Ironman dalla mia storia

Andrei, come ti prepari per queste competizioni? Quali sono le tue strategie?

Sono uno sportivo amatoriale e sfrutto al massimo le 1 o 2 ore al giorno che ho a mia disposizione entro le 7 del mattino, quando il resto della mia famiglia si sveglia.
Mentre nel week-end, la mia strategia è quella di simulare le parti difficili delle gare, soprattutto in termini di sforzo, di privazione del sonno e di oscurità.
Così, di solito, il venerdì sera viene utilizzato per l’allenamento, che dura fino al giorno successivo a pranzo.

Per le tue sfide sportive future, per gli sport estremi che fai, consideri NanoVi come supporto importante?

Ovviamente! Non solo per le gare stesse, ma anche per la loro preparazione.
Ho terminato tutte e 10 le gare finora e penso che il segreto del successo stia nel raggiungere lo start al 100% della forma fisica e mentale.
E NanoVi è un eccellente strumento per questo!

Consiglieresti l’utilizzo di Nanovi agli atleti?

Certo! Penso che, facendo sempre le stesse cose, non si possano ottenere risultati diversi. Quindi, ai miei colleghi atleti consigli di aprirsi alle nuove tecnologie (in questo caso NanoVi con un utilizzo costante e con fiducia) e otterranno nuovi eccellenti risultati, come è successo a me.

Grazie, Andrei: ti auguriamo il successo in tutte le tue prossime sfide, tra cui l’Atlantic Challenge nel 2017!

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